Nutrizione
Il legame tra la salute della nostra pelle e la nutrizione
Il legame tra alimentazione e pelle è molto profondo e sempre più evidenziato dalla ricerca scientifica del settore. La pelle riflette lo stato di salute dell’intero organismo, perciò è fondamentale curare il proprio stile di vita e la propria alimentazione per mantenerla in buona salute.
L’impatto delle nostre abitudini alimentari sulla pelle è spesso molto sottovalutato: una dieta molto restrittiva dal punto di vista calorico può causare, ad esempio, una perdita di massa magra e muscolare e la conseguente comparsa di evidenti segni d’invecchiamento, tra cui le rughe e lassità cutanea; una dieta disordinata, ricca di cibi industriali e di zuccheri raffinati può favorire alcune patologie infiammatorie come l’acne.
Lo stile di vita occidentale ricco di cibo industriale e zuccheri raffinati incrementa lo stress ossidativo delle cellule, nonché meccanismi quali la glicazione, l’insulino-resistenza e l’infiammazione che non fanno altro che peggiorare la qualità delle fibre di collagene.
L’utilizzo di dolcificanti, le cotture prolungate e ad alta temperatura (ad esempio, alla piastra, friggitura), l’abuso di zuccheri raffinati può favorire la formazione dei cosiddetti AGE o glicotossine, responsabili di varie patologie metaboliche, cardiovascolari e neurologiche, ma nello specifico anche della perdita di tonicità della pelle per alterazione delle fibre di collagene.
Per mantenere la nostra pelle in salute, è importante quindi seguire un’alimentazione corretta con l’apporto delle vitamine essenziali e un’idratazione costante.
Anche molte patologie cutanee infiammatorie come ad esempio acne, psoriasi e dermatite atopica possono risentire di una scorretta alimentazione. L’alimentazione sembra influenzare in modo determinante anche la risposta al trattamento immunoterapico e di contrasto dello stato infiammatorio di alcune patologie cutanee come riportato sopra.
Qual è il ruolo del nutrizionista?
Si parla di nutrizione in relazione allo studio del fabbisogno nutritivo ed energetico dell’individuo. Il Nutrizionista è un esperto in alimentazione e dieta. Si possono definire Nutrizionisti: i Biologi Nutrizionisti, i Medici con Master in Nutrizione, i Dietologi ed i Dietisti.
Grazie ai suoi studi acquisisce le competenze e le conoscenze per lavorare nell’ambito dell’educazione al cibo, potendo valutare il fabbisogno del paziente ed elaborare schemi alimentari.
Cosa fa il Nutrizionista?
L’attività del nutrizionista comprende
- elaborazione diete
- consulenze nutrizionali
- prescrizione integratori alimentari (non farmaci, a meno che non sia Medico)
Il Biologo Nutrizionista non può prescrivere farmaci nè formulare una dieta per persone che hanno una patologia. In caso sospetti la presenza di una malattia deve consigliare al paziente di rivolgersi ad un medico.
Il Dietista Nutrizionista non può prescrivere farmaci ma può formulare piani alimentari anche per persone che presentano patologie. In caso si tratti, invece, di Dietologo o Medico con Master in Nutrizione, questo potrà anche prescrivere medicinali ed indicare una possibile patologia sottostante il problema lamentato dal paziente.
Quando rivolgersi ad un Nutrizionista?
Ci si rivolge ad un Nutrizionista nei casi in cui si senta la necessità di riorganizzare e rimodulare i propri comportamenti alimentari.
In particolare
- soggetti normopeso ed in salute, ma ci si rende conto che l’alimentazione seguita non è particolarmente sana o equilibrata
- soggetti sovrappeso che desiderano attuare uno stile di vita bilanciato e perdere peso
- soggetti sottopeso che hanno bisogno di acquisire peso forma seguendo una dieta più ricca ed equilibrata
- soggetti con patologie come celiachia, ipercolesterolemia, intolleranze alimentari, gastropatia o colon irritabile che hanno bisogno di modulare la loro dieta sulla patologia di base
- soggetti con ricorrenti sintomi come gonfiore e dolore addominale, flatulenza, stanchezza e debolezza
Compito del nutrizionista è quello di guidare il paziente verso un’alimentazione consapevole, gustosa e varia (meno cibi preparati e più nutrienti freschi) e di monitorare i progressi legati alla dieta.
Come si svolge una visita con il nutrizionista?
Il primo incontro
La prima visita nutrizionistica costituisce una tappa iniziale di un percorso che accompagnerà il paziente verso il conseguimento di un miglior benessere alimentare. Proprio per questo motivo, durante la prima visita si coglie l’occasione per impostare correttamente tale percorso in modo concreto e mirato. Essa consiste di un primo incontro, della durata di circa 1 ora, di un secondo incontro per la consegna della dieta e di controlli successivi della durata di circa 30 minuti ciascuno, necessari per verificare gli effetti della dieta ed i risultati raggiunti.
Con lo scopo di definire gli obiettivi del paziente, tempi e modalità del percorso da intraprendere, durante il primo incontro il nutrizionista segue indicativamente le seguenti tappe:
- Valutazione della storia delle patologie della famiglia e del paziente: per poter consigliare gli alimenti più adatti, nell’eventuale attività di prevenzione di patologie famigliari
- Raccolta di informazioni sulla storia del peso del paziente ed eventuali oscillazioni di peso
- Storia di precedenti diete e la loro tipologia e durata (es: iperproteiche e con l’ausilio di farmaci) è molto utile per poter elaborare un buon percorso alimentare
- Rilevamento di altezza, peso, circonferenze, BMI (Indice di massa corporea), BM (Metabolismo basale a riposo), grasso viscerale, rilevazione del grasso sottocutaneo tramite plicometria, valutazione del fabbisogno energetico
- Anamnesi nutrizionale: si studiano le abitudini alimentari e lo stile di vita del soggetto e di eventuali comportamenti della famiglia, per poter elaborare un piano alimentare quanto più possibile facilmente eseguibile. Il piano alimentare può essere strutturato con grammature o senza grammature a seconda delle personali esigenze.
- Anamnesi sportiva: tipologia e frequenza di attività fisica.
Il secondo incontro
Nel secondo incontro viene consegnato il menù personalizzato fornito di tutte le spiegazioni (possibile anche tramite e-mail). Verranno, inoltre, fornite le informazioni utili sulle modalità di preparazione e di cottura dei cibi, consigli su quali prodotti limitare e quelli da preferire in relazione al disturbo o patologia riferita, indicazioni alimentari generali di comportamento e di scelta dei cibi, nozioni sulle etichette degli alimenti, ricette light anche per coloro che pranzano fuori casa o che lavorano su turni.
Seguiranno degli incontri periodici, generalmente a distanza di 3/4 settimane dalla consegna del percorso alimentare personalizzato. La data degli incontri viene stabilita di volta in volta in base alle necessità. Questi incontri non devono essere vissuti come degli “esami”, ma come momenti fondamentali per poter intervenire in maniera puntuale ed esaustiva nel caso esistano dei punti di non aderenza al programma e per fornire nuovi stimoli ed input motivazionali. Il colloquio è essenziale per permettere al nutrizionista di intervenire in modo efficace nel superare le eventuali difficoltà, perseverare nel raggiungimento degli obiettivi ed intervenire in tempo su eventuali difficoltà.
Il principale obiettivo resta sempre il raggiungimento del benessere psico-fisico della persona.